Lo squalo balena: il gigante “dalla mille stelle”
Lo squalo balena (Rhincodon typus) incarna l’essenza stessa dell’ambiente in cui dimora come forse nessun altro animale del pianeta: il suo incedere maestoso è come l’avanzare della marea, lento e inarrestabile. Sinuoso e affascinante, ci permette di entrare nel suo mondo e rimanere estasiati accanto a lui; potergli stare accanto è un privilegio raro e ci consente di entrare in sintonia con lo spirito del grande Oceano.
Squalo balena, impariamo a riconoscerlo
Diversamente da quanto accade per molte altre specie, lo squalo balena è davvero inconfondibile.
Pur mantenendo le caratteristiche generali del corpo di uno squalo, lo squalo balena ha delle caratteristiche davvero uniche. Ovviamente la dimensione è il primo, non trascurabile dettaglio. Ma ci sono altre peculiarità che rendono lo squalo balena assolutamente riconoscibile. La testa è larga e piatta e la bocca è posizionata frontalmente, mentre in tutti gli squali è collocata in posizione ventrale, cioè rivolta verso il basso. Il corpo è di colore grigio-verde, ricoperto da una moltitudine di pois bianchi, che hanno ispirato la popolazione del Madagascar nell’attribuirgli il nome di “Marokintana”, che vuol dire “dalle mille stelle”.
Le pinne pettorali sono proporzionalmente molto grandi, mentre la pinna caudale è solo moderatamente eterocerca (cioè i due lobi sono quasi uguali, mentre in genere in tutti gli squali è fortemente eterocerca, con il lobo superiore molto più lungo di quello inferiore). Tre creste percorrono longitudinalmente il corpo, dalla parte posteriore delle branchie all’inizio del peduncolo caudale.
Lo squalo balena: il gigante buono
Con i suoi 20 metri di lunghezza massima e diverse decine di tonnellate di peso, lo squalo balena è il pesce più grande dei mari, nonché il più grande vertebrato della terra fatta eccezione dei cetacei. Le dimensioni così generose si accompagnano ad una indole pacifica, che rispecchia le abitudini alimentari di questo immenso animale.
Lo squalo balena infatti, è una delle sole tre specie di squalo a nutrirsi filtrando l’acqua piuttosto che cacciare attivamente le proprie prede. Per farlo, mette in atto due differenti strategie: come gli altri due squali filtratori (lo squalo elefante e lo squalo Bocca Grande) può:
- esercitare il cosiddetto “filtraggio passivo”, limitandosi a nuotare con la bocca spalancata. Questa prima strategia è efficace in condizioni di scarsa concentrazione di prede.
- oppure, unico squalo in grado di farlo, può filtrare attivamente l’acqua, rimanendo immobile e aspirando l’acqua per suzione. Questo secondo sistema è attuato in superficie, quando lo squalo balena si trova in presenza di elevate concentrazioni di plancton.
Pur possedendo centinaia di piccoli denti, questi non hanno alcuna funzione nell’alimentazione e sono pertanto “vestigiali”, sono cioè quel che rimane di antico passato da predatore attivo, ormai perduto nella memoria della storia evolutiva di questo straordinario e pacifico gigante. Il cibo viene invece trattenuto da speciali tamponi
filtratori, che sono una modificazione del quinto paio di fessure branchiali.
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Distribuzione e strategie alimentari dello squalo balena
Lo squalo balena è un animale migratore che abita le acque tropicali e temperato- calde di tutto il globo, mantenendosi in genere tra i trenta gradi di latitudine in entrambi gli emisferi.
Da adulto ha abitudini principalmente pelagiche, preferisce cioè vivere in mare aperto, ma si avvicina alle coste stagionalmente in numerosi siti di aggregazione sparsi in molte parti del mondo. Non si conosce con l’esattezza la natura di questi assembramenti, che possono essere in alcuni casi di tipo alimentare e in altri casi di tipo riproduttivo.
L’alimentazione viene praticata spesso in profondità, dove lo squalo balena percorre lunghe nuotate filtrando passivamente l’acqua e nutrendosi di piccoli crostacei, uova di pesce e di coralli, calamari e piccoli pesci.
Ritorna in acqua bassa per scaldarsi e fare man bassa di plancton quando questo si riunisce ad elevata densità in prossimità della superficie, risucchiando attivamente l’acqua nella cavità orale.
I ricercatori hanno notato che i siti di aggregazione hanno tutti una particolare conformazione dei fondali, caratterizzati da piattaforme di acqua basse che sprofondano ripidamente a grande profondità. Questa caratteristica permette probabilmente allo squalo balena di alimentarsi nelle acque profonde e risalire velocemente in superficie per scaldarsi, mantenendosi sempre vicino al fondo dove riesce a procurarsi maggiori quantità di cibo.
Strategie riproduttive dello squalo balena
Lo squalo balena è ovoviviparo. Ciò significa che la riproduzione avviene attraverso fecondazione interna e la femmina partorisce dei cuccioli vivi, in genere uno o due, grandi circa 50 o 60 cm. La maturità riproduttiva è raggiunta molto tardi, si stima a circa 30 anni di età. I tassi riproduttivi, pertanto, sono molto bassi se considerati in relazione a quanto accade per la maggior parte dei pesci.
A tu per tu con lo squalo balena!!
Nuotare a stretto contatto con lo squalo balena non solo è possibile, ma è una esperienza che auguriamo a chiunque ami il mare e le mille meraviglie che sa offrire. Avvistare lo squalo balena dalla superficie è molto facile, data l’elevata mole che lo contraddistingue e l’abitudine di nuotare spesso in prossimità del pelo dell’acqua, lasciando fuoriuscire le pinne dorsali oltre la superficie.
Lo snorkeling è la tecnica migliore per godere della vicinanza di questo meraviglioso Re degli oceani, che se correttamente avvicinato si lascerà ammirare in tutta la sua maestosità. La libertà del nuoto senza attrezzatura ci permetterà di entrare in perfetta armonia con il suo mondo ed eviteremo di disturbarlo con il rumore delle bolle dei nostri erogatori. Dovremo sempre evitare di toccarlo, cosa che potrebbe infastidirlo ed è oltretutto vietata in molti paesi, e tenerci alla distanza minima di 1,5 metri da lui. Nelle Filippine, la violazione delle severe regole che governano l’interazione dei turisti con questi animali è punita finanche con l’arresto!
Ma non ch’è nulla da temere: le dimensioni generose e il nuoto lento permettono di godere di uno spettacolo unico e di scattare foto e registrare filmati di grandi qualità pur senza la necessità di violare quelle che sono innanzitutto le esigenze del più pacifico dei giganti.
Conservazione e protezione
Purtroppo lo squalo balena è stato (e in alcune parti del mondo è ancora) oggetto di una pesca intensiva per vari scopi. E’ infatti considerato una importante fonte alimentare in molte culture locali ed è stato oggetto di attenzione da parte della pesca industriale, che lo ricercava soprattutto per l’estrazione dell’olio del suo fegato, che date le grandi dimensioni ne contiene una grande quantità. Va ricordata anche l’importante domanda dei mercati asiatici, dove i prodotti ricavati dallo squalo balena sono ricercati perché utilizzati nella medicina tradizionale cinese.
La pesca intensiva, unita a tassi riproduttivi molto contenuti e alla bassa capacità di recupero delle popolazioni hanno spinto molte organizzazioni internazionali di protezione della biodiversità ad inserirlo, a vario titolo, in regimi di tutela per la protezione della fauna selvatica a rischio. La IUCN ha classificato lo squalo balena come specie a rischio, la Cites lo ha inserito all’interno della convenzione per regolamentarne la pesca e il commercio internazionale. I dati a disposizione della comunità scientifica sono purtroppo scarsi, ma anche a livello amatoriale è possibile dare un contribuito. Alcune organizzazioni di ricercatori, ad esempio, sono costantemente alla ricerca di informazioni provenienti da semplici appassionati.
Contribuire è semplice: se abbiamo la fortuna di incontrare uno squalo balena e riusciamo a fotografarne il fianco, in particolare la zona immediatamente dietro l’ultima fessura branchiale, possiamo inviare la foto, insieme alle informazioni della zona e della data dell’avvistamento, direttamente ai recapiti delle associazioni di ricerca.
I ricercatori saranno in grado, dall’osservazione dei pois bianchi, di riconoscere e censire gli animali, contribuendo alla conoscenza dello stato di salute delle popolazioni di squalo balena nel mondo.