Le stelle marine sono senza dubbio uno dei primi animali che impariamo a conoscere da bambini: è facile incontrarle mentre si nuota lungo le coste rocciose del Mediterraneo e grazie alla loro forma regolare sono molto semplici da disegnare anche per i bimbi più piccoli. Spesso ci si domanda addirittura se siano un animale o vegetale. Anche se ad un occhio inesperto le stelle marine possono sembrare degli oggetti senza vita, sono invece degli animali davvero affascinanti in grado di muoversi, mangiare e riprodursi.
Gli echinodermi: una questione di simmetria
Le stelle marine (classe Asteroidea) appartengono al grande gruppo degli echinodermi (phylum Echinodermata), di cui fanno parte anche i ricci e i cetrioli di mare. La caratteristica che accomuna tutti questi organismi è la presenza negli individui adulti della simmetria pentaraggiata: il loro corpo è infatti diviso in 5 parti molto simili tra loro e disposte concentricamente intorno all’asse centrale dell’individuo. Nel caso delle stelle marine, le 5 unità simili fra loro sono chiamate braccia e si dipartono da un disco posto al centro dell’animale. Alcune specie possiedono un numero maggiore di braccia che, nel particolarissimo caso della stella antartica Labidiaster annulatus, possono raggiungere il numero di 50!
Anatomia delle stelle marine: reti, canali e movimento
Ad una prima occhiata le stelle marine non sembrano proprio degli animali: la prima cosa che viene da chiedersi è dov’è la testa? Quali sono “il davanti e il dietro” dell’animale?
Gli asteroidei non possiedono un capo, il loro sistema nervoso è infatti costituito solamente da una rete nervosa in grado di coordinare il movimento delle braccia dell’animale. Per questo motivo non è possibile individuare una parte anteriore e una posteriore nell’organismo; piuttosto si distinguono due lati: uno orale in cui si trova la bocca e uno aborale dove si trova l’ano.
Sul lato orale dell’animale sono presenti dei canali (solchi ambulacrali) che percorrono longitudinalmente ciascun braccio. Da questi solchi fuoriescono centinaia di piccole estensioni dotate di ventose (pedicelli ambulacrali), utilizzate dalla stella per spostarsi lentamente da un luogo all’altro. Il sistema utilizzato dalle stelle marine per muoversi, e comune a tutti gli echinodermi, è un particolare sistema idraulico. Al loro interno le stelle sono attraversate da una rete di canali pieni d’acqua che comunicano verso l’esterno attraverso i pedicelli ambulacrali. Riempiti d’acqua, i pedicelli si allungano e prendono contatto con il substrato attraverso la piccola ventosa posta alla loro estremità. Quindi si contraggono, trascinando la stella nella direzione desiderata.
Spesso al mare si vedono persone che, trovando una stella marina, la estraggono dall’acqua per fotografarla e osservarla da vicino. Purtroppo, anche se poi viene rimessa in acqua, la stella può morire a causa anche di una breve emersione. A contatto con l’aria infatti si forma una bolla all’interno dell’animale che compromette il delicato sistema idraulico, condannando a morte la povera malcapitata.
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Alimentazione e digestione
La maggior parte delle stelle marine è carnivora e preda bivalvi, gasteropodi, cirripedi e altri invertebrati sessili o poco mobili. Una volta trovata la preda, la stella si posiziona sopra di essa e se ne nutre in modo davvero peculiare: estroflette lo stomaco (o parte di esso) dalla bocca e avvolge in un sol boccone la preda. Grazie agli enzimi digestivi prodotti dallo stomaco il cibo viene quindi sciolto e assimilato dall’animale. Terminata la digestione lo stomaco viene nuovamente retratto all’interno dell’organismo.
Riproduzione delle stelle marine e rigenerazione
Gli asteroidei sono in grado di riprodursi sia per via sessuale che per via asessuale, sebbene la prima modalità sia quella maggiormente diffusa. Solo alcune specie sono in grado di riprodursi per via asessuale: periodicamente il corpo dell’animale si scinde in due pezzi che si accrescono poi a formare due individui completi.
Le stelle marine sono in grado anche di riformare parti del corpo perse o danneggiate attraverso il fenomeno della rigenerazione. In alcuni casi riescono addirittura a ricostruire l’intero individuo a partire da un solo braccio!
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, affinché la rigenerazione abbia luogo, è necessario che nella stella sia ancora presente almeno un pezzo del disco centrale.
Curiosità sulle stelle marine
Sapete qual è la stella marina più grande del Mediterraneo?
Il suo nome è stella spinosa (Marthasterias glacialis) e può raggiungere il diametro di 70 cm!