Posidonia oceanica

Posidonia oceanica

Troppo spesso denigrata e confusa per un’alga, la Posidonia oceanica è sicuramente un organismo dalla bellezza incompresa e dalla grande importanza ambientale. Per poterla apprezzare è necessario osservarla da vicino, così da poterne cogliere tutte le sue straordinarie caratteristiche. E allora non perdiamo altro tempo e tuffiamoci insieme nel fantastico mondo della posidonia!

Anatomia e distribuzione della Posidonia oceanica

La Posidonia oceanica rientra fra il fanerogame marino endemico del Mar Mediterraneo, presente cioè solamente nel nostro bellissimo mare. Forma verdi praterie sottomarine in acque poco profonde (fino ad un massimo di 40m di profondità) e in presenza di fondali sabbiosi. Essendo una vera e propria pianta acquatica, il suo corpo è costituito da:

  • RADICI: importantissime per ancorare la pianta al fondale e per assorbire nutrienti
    dall’acqua circostante,
  • FUSTO: costituito da strutture chiamate rizomi, che possono crescere in senso orizzontale
    (rizomi plagiotropi) o verticale (rizomi ortotropi),
  • FOGLIE: in cui avviene la fotosintesi clorofilliana.

Le foglie della posidonia sono nastriformi, larghe circa 1cm e lunghe fino a 1,5m.
Mosse dalle correnti marine, ondeggiano sinuosamente creando un movimento quasi ipnotico. Le foglie in questa pianta sono organizzate in fasci, nei quali quelle più lunghe e vecchie occupano una posizione esterna e quelle più giovani e corte interna. Foglie di età diverse presentano anche colorazioni differenti: quelle più giovani infatti sono di color verde brillante e diventano via via più scure con il passare del tempo.
Spesso le foglie morte, staccatesi dalla piante, vengono spinte a riva dalle mareggiate e si accumulano sulle spiagge formando strutture simili a cuscini, chiamate “banquettes”. Queste pile di foglie, che possono raggiungere il metro di spessore, sono molto antipatiche ai bagnanti durante il periodo estivo poiché occupano buona parte della spiaggia. Tuttavia, le banquettes sono fondamentale importanza per proteggere la costa dall’erosione, poiché agiscono come barriere smorzando la forza della onde.

Posidonia oceanica

Ecosistema

La Posidonia oceanica colonizza vasti areali formando vere e proprie praterie nelle acque costiere.
Queste ospitano una ricca e diversa comunità animale e vegetale, che conta centinaia di specie. Le foglie della posidonia sono più o meno coperte dalla comunità epifita, costituita da tutti quegli organismi che, come microalghe, briozoi e ascidie, crescono attaccati alla superficie fogliare e passano lì tutta la loro vita.
Osservando con attenzione le foglie di questa pianta possiamo scorgere anche piccoli animali come stelle marine, crostacei e gasteropodi, capaci di muoversi da una zona all’altra della prateria. C’è anche chi poi, come i bellissimi cavallucci marini, utilizza le foglie di posidonia come ancoraggio, avvolgendo la propria coda intorno ad una di esse.
Grazie alla presenza di numerosi anfratti e nascondigli, le praterie di Posidonia oceanica sono inoltre ottime aree di nursery per centinaia di specie di pesci, che qui trovano riparo dai predatori.

Alghe e fanerogame del Mediterraneo. Edizione illustrata

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Importanza ambientale della posidonia oceanica e minacce

Le praterie di posidonia svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema costiero.
Infatti questa pianta:

  • rilascia nell’ambiente considerevoli quantità di ossigeno
  • consolida il fondale con il suo sistema di radici
  • protegge la costa dall’erosione, smorzando la forza delle onde con le sue foglie
  • offre riparo ed è area di riproduzione per numerosi organismi, che dipendono dalla sua presenza per sopravvivere.

Sfortunatamente, pesca a strascico ed ancoraggi sconsiderati minacciano gravemente la salute delle praterie di posidonia e di tutti gli organismi ad esse associati. Sebbene la Posidonia oceanica sia una specie protetta e la pesca a strascico sia vietata sotto costa, la pesca illegale continua a rappresentare un grosso problema per le praterie.
Ci sono poi minacce più subdole, meno evidenti nel breve termine ma altrettanto dannose per questa pianta nel lungo termine: inquinamento, immissione di scarichi fognari in mare, eutrofizzazione delle acque costiere ed introduzione di specie aliene causano il lento ma inesorabile declino di questo importante ecosistema.
Nonostante la Posidonia oceanica sia tutelata dalla legislazione europea, vi è una certa difficoltà nel rendere effettiva la sua salvaguardia. Un ruolo importante è giocato dal fatto che molte persone la confondono con un’alga e non sono a conoscenza del grande valore di questa pianta.

Sono certa che dopo aver letto questo articolo guarderete alle praterie con un occhio diverso!

Curiosità sulla Posidonia oceanica

Avete mai trovato delle palle fibrose di colore marrone camminando sulla spiaggia? Si tratta di egagropili, le cosiddette “palle di mare” dalla consistenza feltrosa che si formano per azione del moto ondoso, a partire da resti di foglie e rizomi di Posidonia oceanica.

Egagropili Posidonia oceanica
Avatar Giulia Pellizzato

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