Dugongo

Dugongo (dugong dugon)

Dugongo: a tu per tu con le Sirene

Tranquillo e silenzioso, il Dugongo (Dugong dugon) rientra di diritto tra gli animali marini che hanno contribuito ad alimentare miti e leggende sulle profondità oceaniche.
Appartenente dell’unico ordine di mammiferi acquatici totalmente vegetariani, conduce un esistenza tranquilla nelle acque basse dei mari tropicali; con la particolare forma del suo corpo, il Dugongo ha colorato la fantasia di esploratori e marinai, nella cui mente riecheggiava il mito delle affascinanti Sirene ammaliatrici.
Oggi il Dugongo vive un momento critico per la propria sopravvivenza e il suo destino, come quello di tanti altri abitanti del mare, è tutto nelle nostre mani.

Dugonghi e Lamantini: l’Ordine dei Sirenii

Il Dugongo è un mammifero marino appartenente all’ordine dei Sirenii, distinto pertanto sia dai Cetacei (ordine Cetartiodattili) che dai Pinnipedi (ordine Carnivori). Ai Sirenii appartengono, oltre ai Dugonghi, altre tre specie afferenti al genere Trhichecus e conosciute come Lamantini.
Dal punto di vista morfologico i Dugonghi si differenziano dai loro cugini più prossimi soprattutto per la forma della coda, che descrive una sorta di arco dai lobi estremi appuntiti, così come accade nei cetacei.
I Lamantini, invece, possiedono una coda a forma di pala, piatta e larga, dai margini rotondi.
Pur condividendo le abitudini alimentari essenzialmente vegetariane, i Dugonghi si distinguono dai Lamantini anche per le preferenze ambientali; questi ultimi infatti abitano indifferentemente acque marine e fluviali mentre i Dugonghi prediligono esclusivamente le acque salate. Dal punto di vista evolutivo i Sirenii hanno iniziato a separarsi circa 65 milioni di anni fa dai loro parenti più prossimi, cioè i Proboscidati, i cui rappresentanti viventi più noti sono gli elefanti.

Foto Dugongo

Caratteristiche fisiche dei Dugonghi

Il corpo dei Dugonghi è massiccio e imponente, arrivando a pesare fino a 500 kg nelle femmine adulte (che sono più grandi dei maschi). Gli arti posteriori, un tempo posseduti dai progenitori terrestri, sono scomparsi totalmente come accaduto nei Cetacei, mentre quelli anteriori si sono trasformati in pinne le cui funzioni principali sono tre:

  1. durante il nuoto hanno funzione timoniera, mentre la spinta è data dalla forte coda
  2. durante l’alimentazione sono usate come zampe per spostarsi sulle praterie di piante cui si nutrono
  3. durante l’allattamento sono utilizzate per sorreggere il cucciolo

La bocca è larga e le labbra spesse, dotate di setole vistose con funzione di organi di senso. Al suo interno i pochi denti sono aiutati, nella masticazione, dalla presenza di una spessa placca cornea.
Gli occhi sono piccoli, dotati di palpebre e di una membrana nittitante che li protegge durante il pasto. Come nelle foche, il padiglione auricolare è scomparso e l’orecchio esterno termina con un piccolo buchino al lato della testa. Le narici sono posizionate in alto, permettendo al Dugongo di respirare agevolmente in superficie. Le mammelle nelle femmine sono poste sul torace, nella stessa posizione in cui si trovano nell’Uomo.
Durante l’allattamento, le femmine si portano in posizione verticale facendo fuoriuscire la testa e parte del tronco fuori dall’acqua, tenendo il cucciolo tra le “braccia” per permettergli di raggiungere le mammelle.

Probabilmente questo comportamento, insieme alla forma del corpo e della coda, avrà tratto in inganno gli esploratori che, vedendoli, hanno creduto di essersi imbattuti nelle Sirene della mitologia.

Lo stesso Cristoforo Colombo scrisse sul proprio diario di bordo di avere incontrato tre Sirene, descrivendole come “non così belle come si narra, ma dall’aspetto comunque vagamente umano”. E’ probabile che quelle viste da Colombo fossero, in effetti, dei Lamantini, il sui aspetto è molto simile a quello dei Dugonghi.

Ecologia e conservazione dei Dugonghi

L’areale di distribuzione di questo splendido animale è ampio ma molto frastagliato. In generale abita le coste tropicali dell’oceano pacifico occidentale, l’Australia e la Nuova Guinea ma la concentrazione più alta di questi giganti la troverete sicuramente nelle vostre immersioni in Mar Rosso; in queste acque non è quindi raro imbattersi in un piccolo gruppo di Dugonghi intenti a brucare le praterie sommerse.

Anche in relazione alle loro abitudini alimentari, i Dugonghi sono anche chiamati “mucche di mare”.
La loro dieta è infatti esclusivamente vegetariana ed incentrata sul consumo di fanerogame marine, ossia piante acquatiche, che sono una fonte di cibo utilizzato solo da poche specie animali, essendo un alimento poco nutriente. In ambiente acquatico, infatti, data l’elevata quantità di cibo a disposizione, gli animali vegetariani sono pochi e concentrati principalmente nelle acque tropicali.
In Mediterraneo, ad esempio, le specie animali in grado di nutrirsi di fanerogame marine sono solo tre. Nelle acqua tropicali, dove la grande quantità di specie esistenti crea una forte competizione, l’evoluzione spinge gli organismi ad evolversi in modo da essere in grado di sfruttare ogni possibile risorsa disponibile, selezionando perciò una maggior quantità di specie principalmente erbivore.
I Dugonghi adulti, data la grande dimensione, hanno pochi nemici naturali, mentre i cuccioli possono essere preda di grossi squali i quali, per avere la meglio sul piccolo, dovranno comunque affrontare le madri che coraggiosamente lottano contro questi temibili cacciatori.

Purtroppo, il primo vero nemico del Dugongo è, come spesso accade, l’uomo. La caccia indiscriminata ha portato questa specie sull’orlo del collasso e tutt’ora il Dugongo è classificato tra le specie a rischio di estinzione. Sebbene tra alcune popolazioni sia ancora ricercato per le carni squisite e la pelle straordinariamente resistente, in gran parte dell’areale in cui vive il Dugongo è protetto dalle leggi locali sulla salvaguardia degli animali.

Il Dugongo: come ammirarlo in sicurezza

Sebbene sia un animale tendenzialmente pacifico, i maschi di Dugongo possono diventare aggressivi durante il corteggiamento delle femmine e possono avere atteggiamenti non proprio amichevoli anche con l’uomo. Al di fuori di questi momenti, però, sono animali molto tranquilli che passano gran parte della giornata a brucare le piante che crescono sul fondale marino a bassa profondità. La preferenza per le acque basse e cristalline è un grande vantaggio per poterlo osservare da vicino, poiché lo snorkeling è la tecnica migliore di avvicinamento. Il rumore delle bolle degli erogatori, infatti, tende a mettere in allarme questi animali e a farli allontanare. Un nuoto tranquillo e silenzioso invece, ci consentirà di ammirarli in tutta la loro simpatia. Puoi ammirare i dugonghi in totale relax ad esempio nella bellissima baia di Marsa Mubarak, in Egitto.

Curiosità sui dugonghi

Una nota curiosa sulla loro fisiologia: i Dugonghi, come le foche, si immergono a polmoni vuoti mentre restano a polmoni pieni quando si trovano a galleggiare in superficie. Usano, quindi, i polmoni come un GAV, con il quale regolare il proprio galleggiamento. Per avere sufficiente riserva durante l’apnea, che può durare fino a 15 minuti, l’ossigeno viene conservato direttamente nei muscoli, dove è presente una grande quantità di mioglobina. Questa particolare molecola lega l’ossigeno e lo trattiene per renderlo disponibile alle cellule senza la necessità di mantenere i polmoni pieni d’aria.

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